Il 6 marzo 2013 il Ministero dell’Istruzione ha emanato la Circolare ministeriale n°8 con la quale fornisce alle scuole opportune indicazioni operative per l’attuazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, relativa agli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”.
I Bisogni Educativi Speciali (BES) di cui parlano la Direttiva e la stessa circolare ministeriale sono riferiti agli alunni che si trovano in particolari condizioni di difficoltà di apprendimento. Non solo, quindi, alunni disabili di cui alla Legge 104/92 o con DSA (disturbi specifici di apprendimento) di cui alla Legge n°170/10, ma anche alunni con “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
Legge n°35 del 04/04/2012 che all’art. 50 prevede “… definizione, per ciascuna istituzione scolastica, di un organico dell’autonomia, funzionale all’ordinaria attività didattica, educativa, amministrativa, tecnica e ausiliaria, alle esigenze di sviluppo delle eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali e di programmazione dei fabbisogni di personale scolastico.”
Decreto ministeriale n°5669 del 12 luglio 2011 contenenti le Linee Guida sui disturbi specifici di apprendimento.
La C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 ha previsto che il Gruppo di lavoro per l’inclusività di ciascuna istituzione scolastica elabori un Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. A tale scopo, il Gruppo dovrà procedere ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso.
Inoltre con la Nota Ministeriale del 27 giugno 2013, n. 1551, si ribadisce che scopo del Piano annuale per l’inclusività (P.A.I.) è fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il P.A.I. è parte integrante.
Il P.A.I., infatti, non va inteso come ulteriore adempimento burocratico, bensì uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”. Il P.A.I. è dunque uno strumento per la progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sulla quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni. E’ dunque basato su un’attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie.
Tali complessi e delicati passaggi richiedono un percorso partecipato e condiviso da parte di tutte le componenti della comunità educante, facilitando processi di riflessione e approfondimento.
Documentazione
- Nota n. 2563 del 22 novembre 13 – Strumenti di intervento BES Chiarimenti
- Nota n. 3587 del 3 giugno 14, esami di Stato BES
- Circolare ministeriale del 6 marzo 2013
- Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012
- Legge 35 del 4 aprile 2012
- Direttiva Ministeriale 5669 del 12 luglio 2011 su DSA
- Linee guida DSA
- Nota 1551 del 27 giugno 2013 piano annuale inclusività
- Nota 3573 del 26 maggio 2011